Un giardino di ben 3.000 mq che si sviluppa tra affioramenti di rocce di colore grigio verdastro e grigio-bianco, dove oltre 60 olivi si alternano a 25 alberi da frutti vari, tra cui ciliegi, albicocchi, susini, fichi, cachi, kiwi: è questo l’insieme armonioso disponibile in questa proprietà, reso in ogni stagione ancora più idilliaco dal suono dell’acqua che rimbalza sulle pietre mentre scorre in un caratteristico torrente.
Proprio in prossimità dell’antico canale in terracotta che portava l’acqua alle macine con cui si spremevano le olive raccolte per produrre un olio finissimo, sorge questo molino ristrutturato da circa 10 anni, la cui superficie catastale di 452 mq è suddivisa su tre livelli, molto vivibili grazie a diversi accessi e numerose aperture esterne.
Il mulino al suo interno:
Il piano terra comprende Al piano terreno vi e’ un vano lavanderia con accesso indipendente, grande cucina con porta finestra per uscire nel giardino, ingresso in piccolo salotto, due bei vani che un tempo ospitavano gli ingranaggi del frantoio, con muri in pietra e volte a mezzane. Sempre al piano terra è disponibile un ripostiglio in prossimità delle scale esterne di accesso ai piani superiori poste non distanti dal prospetto principale rivolto a ponente oltre a spazioso locale di sgombero con accesso autonomo posto a levante.
Le scale interne in pietra permettono di raggiungere il piano primo, dove si trovano un disimpegno, tre grandi camere e due bagni e accesso al giardino esterno. Da quì si raggiunge la seconda unità abitativa insipendente composta da sala con camino e angolo cottura, due bagni, due grandi camere e studio o terza camera. Classe Energetica G IPE 457.20kWh/m²annuo
La Val Graziosa è una grande vallata immersa in una natura rigogliosa, caratterizzata da panorami bellissimi e ricchi di scorci particolari, davanti ai quali non fatichiamo a comprendere come alcuni religiosi di ogni epoca abbiano visto il manifestarsi del Signore in questi angoli di natura strepitosa, che non è difficile definire divina. Infatti già nel tardo medioevo gli eremiti Santi Jacopo e Verano alla Costa d’acqua e Sant’Alessandro, vivevano nell’ombra dei boschi e nelle spelonche della Verruca, originando una così vasta risonanza che si può presumere che Bernardo da Chiaravalle abbia visitato questi luoghi nel corso di un soggiorno a Pisa, per il Sinodo del 1135.
Più tardi Calci sarà soprattutto un paese di molini ed opifici, sviluppati prevalentemente lungo il corso di due torrenti e dei loro affluenti, sfruttando cosi l’acqua come forza lavoro facilitando un’attività chiamata Arte Bianca: una delle più importanti del paese, insieme all’olivicultura, che forniva un’olio finissimo, per il quale Calci era famoso.
Questa notorietà è molto diffusa ancora ai giorni nostri e ben oltre i confini nazionali, tale da rappresentare Calci come il fulcro della Strada dell’Olio del Monte Pisano, dove è impossibile non restare affascinati dall’armonia di bellezze naturali e lavoro dell’uomo che permette ancora oggi di godere di questo straordinario patrimonio di sapori e cultura.
