Ammirando quell’incredibile quadro d’ ambiente che è l’antica via Volterrana, godendo di paesaggi in cui si inseriscono i segni dell’uomo con gli antichi borghi, le case poderali, le fattorie che da secoli ha scelto
questi luoghi come eletta dimora, arriviamo sulla sommità di una collina con la sensazione di entrare in un universo sospeso alba e tramonto, tra filari di cipressi maestosi ed il lago nella vallata ad ovest (facente parte del complesso), confini naturali della proprietà di circa 100 ettari.
Ad attenderci, ricordando il valore anche simbolico del luogo, è l’antica facciata della pieve, ricostruita nell’ undicesimo secolo sulle basi e con il materiale di recupero della precedente chiesa del VII° secolo. Di forma
rettangolare con abside, costruita interamente con pietra squadrata, è visibile nella parete di destra una scritta con incisa la data 721, anno di costruzione della chiesa primitiva.
La grande casa colonica attigua, in antichità adibita a sede del chiericato, dispone di 4 ingressi indipendenti per una superficie di 1.200 mq suddivisi tra le cantine, con volte a crociera ed alcune tinaie in pietra lavorata, ed il
piano abitato con tetto a travi e travicelli che evidenzia grandi altezze e un volume considerevole, facilmente interpretabile per la nuova destinazione.
Gli attuali proprietari hanno realizzato un recupero nel 1992 ristrutturando uno dei quattro spazi superiori da terra a tetto, dedicandolo a casino di caccia dove accogliere molte famiglie di amici imprenditori livornesi.
Di notevole fascino l’ annesso isolato con le torrette merlate, quasi sospeso tra le colline e i corsi d’acqua: un luogo di meditazione sulle virtù antiche di questi luoghi, capaci di unire la concretezza ed il realismo della gente
alla bellezza naturale di spazi da sogno.
La Zona
Parlare di questa terra ricca e fiera è come aprire una felice parentesi nei ritmi convulsi e nella frenesia stressante della quotidianità, uno scrigno nelvariegato e multiforme paesaggio della Toscana più vicina al mare. Dalla
pianura, dove il corso del fiume che ad essa da il nome si getta nell’ Arno, fino all’ alta valle, sovrastata dai misteri dell’ arte etrusca di Volterra, è tutto un susseguirsi di scorci paesaggistici di grande effetto. Le colline
tracciano una trama di ondulati e morbidi discese e dolci risalite che si spingono sui più alti poggi, mantenendo nel corso delle stagioni un colore che va dal verde dei pascoli al verde argenteo degli ulivi, dal verde
screziato dei pini al verde cupo dei cipressi che sfiorano il cielo.
Paesaggi di rara bellezza che il mondo ci invidia, un ricco patrimonio di arte e cultura, buon vino e buona cucina: la Valdera si conferma quindi come il luogo della serenità totale, che significa l’ armonia della natura,
con i suoi profumi e colori, oltre che prendersi cura del proprio spirito e del proprio corpo. Su queste terre intrise di storia il tempo sembra essersi fermato: non a caso questa atmosfera adatta al riposo dello spirito e della
mente era prediletta, mille anni orsono, dalla celebre Matilde di Canossa, in cerca di fuga dalle infelicità della vita tra “benessere” tra sorgenti e laghetti fino alle acque termali.
Classe energetica G, 345,23 kW/mq annuo
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